venerdì 25 aprile 2008

25 aprile

Stamattina sono stato alle cerimonie previste a Bellusco per il 25 aprile. La ricorrenza della liberazione dell'Italia dalla dittatura nazifascista mi è particolarmente cara, fin da quando mio zio Peppino, fuggito in Svizzera nel settembre del '43 per non arruolarsi nell'esercito della RSI, mi raccontava cos'era stato il fascismo.
L'immagine che oggi mi è rimasta più impressa è stato il pianto del partigiano Brambilla: un uomo semplice, mite, che a 90 anni suonati è testimonianza vivente che è possibile nella storia fare delle scelte di libertà, che è possibile cambiare il mondo, che è possibile farlo quando si hanno 20 anni o poco più.
Terminate le celebrazioni, si avvicina Giliola che mi fa notare: "A parte i bambini, sei il più giovane". Non era vero, perchè c'era qualche altra persona più giovane di me, ma ben poca cosa. Il senso della sua affermazione era tremendamente vero. E' fuori moda il 25 aprile? Non significa più niente per noi?

Se oggi possiamo riposarci dal lavoro e stare con le nostre famiglie, è perchè c'è stato il 25 aprile. Se possiamo andare in gita, magari su qualche montagna un tempo teatro di guerre partigiane, è perchè c'è stato il 25 aprile. Se possiamo discutere di pace, di sviluppo sostenibile, di commercio equo e di tutte quelle cose che piacciono a noi cattolici, è perchè c'è stato il 25 aprile. Se abbiamo delle istituzioni democratiche delle quali continuamente lamentarci, è perchè c'è stato il 25 aprile.
Se possiamo fregarcene di festeggiare il 25 aprile, è perchè c'è stato il 25 aprile: ricordiamolo.

Buon 25 aprile...

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